La cappella del Crocifisso fu eretta nel XVI secolo dagli abitanti del borgo sorto ai piedi della fortezza medievale, che, stando alle fonti, non risultavano essere più di 700. Non vi sono documenti che attestino la data di inizio dei lavori di costruzione della chiesetta, ma le iscrizioni sulle campane che riportano la data di realizzazione, rispettivamente 1634 e 1672, e il simbolo delle “api” scolpito sull’altare in marmo, riconducibile a Papa Urbano VIII (1623-1644), ci riportano al 1600. La chiesa era di modeste dimensioni – oltre all’Altare maggiore – aveva a destra due Cappelle dedicate a San Carlo e alla Madonna del Gonfalone e a sinistra la nicchia del Fonte Battesimale e la Cappella del Rosario.
La chiesetta venne ricostruita per ben tre volte, la prima a seguito ad un incendio che divampò nel borgo nel 1522, la seconda, avvenuta a seguito di una bufera, iniziò nel 1747 e fu successivamente interrotta per diversi anni e ripresa nella metà dell’Ottocento. La terza ricostruzione infine risale al 1944 a causa dei bombardamenti che colpirono Rocca di Papa.
Un posto di primo piano nella ricostruzione della metà dell’Ottocento meritano l’Arciprete Girolamo Sciamplicotti e, alla sua morte, lo scultore tedesco Teodoro Guglielmo .
Lo scultore lasciò nella chiesa delle opere in gesso: una Madonna col Bambino Gesù, un busto di “Ecce Homo”, due bassorilievi raffiguranti rispettivamente la Crocifissione e la Deposizione. Purtroppo è scomparso il bel Crocifisso a grandezza naturale nel quale l’artista tedesco aveva saputo profondere il grande dolore e nel contempo la dolce serenità del Cristo che moriva: vi è ora una copia in legno modellato su quella di Achtermann.
All’interno della Chiesa del Crocifisso si conservavano le seguenti principali opere:
Madonna col Bambino, dipinti su tavola, della Scuola Senese (VIV) con due sportelli riproducenti le due figure dell’Annunciazione
Il Redentore di Perin del Vaga, della scuola di Raffaello, con due sportelli sui quali erano dipinti i quattro Evangelisti
Una tela con la Madonna del Rosario con i 15 misteri
Un quadro di ‘San Carlo Borromeo’ di un pittore fiorentino
Un ciborio di marmo, finemente lavorato da uno scultore romano nel 1517
Una vasca Battesimale marmorea del XV secolo