Il Santuario della Madonna del Tufo risale al 1490, quando, secondo la tradizione, la Vergine Maria fermò un masso di tufo, che precipitando dalla rupe, stava per investire un viandante. Quest’ultimo, in segno di riconoscenza e devozione verso la Madonna, fece recuperare i resti del masso, su cui il pittore Antoniazzo Romano dipinse l’immagine della Madonna. Il masso venne poi custodito dentro una cappella. Abbiamo testimonianze della presenza di romitorio abitato da un eremita custode del santuario nel XVII secolo. La chiesetta venne ingrandita nel 1792 per volere del principe Doria Pamphili, mentre la facciata risale al 1855 ed è opera dell’architetto Domenico Jannetti. Il santuario così come ci appare oggi si deve ai lavori di ampliamento iniziati nell’agosto del 1927 e terminati nel 1931. La Chiesa presenta una navata unica, con alcune cappelle laterali dedicate alla devozione della Vergine Maria e alla memoria dei militari uccisi nella Prima e Seconda Guerra Mondiale. Caratteristico è il soffitto a cassettoni di legno e la Madonna scolpita nel blocco di Tufo che sovrasta l’altare presso il catino absidale.