Rocca di Papa sorge sui luoghi che furono dell’antica Albalonga, dell’antico collegio dei Sacerdotes Cabenses, addetti al culto di Giove Laziale, delle “Virgines Arcis Albanae”, dalle quali ebbero origine le Vestali, istituite a Roma da Numa Pompilio “secondo il rito albano”.
Sulle alture che costituiscono il Monte Albano, era posta Cabum, importante città del Latium Vetus, facente parte delle 30 città riunite nella Lega Latina. Cabum si estendeva per i Campi d’Annibale e si accedeva ad essa da una diramazione della via Latina, che si snodava dalla stazione Roboraria, nella valle della Molara, ove confluivano altre vie secondarie provenienti da Tusculun, Corbium (Rocca di Priora), Algidum (Vivaro e Lariano). Cabum, che in seguito si chiamò Cavo, subì la sorte delle altre città latine e soltanto la rocca, “l’Arx aesulana”, rimase in piedi sino al IV secolo dopo Cristo.
Solo in epoca medievale la storia riprende a registrare nomi e avvenimenti, siamo nel 1044 quando papa Benedetto IX, espulso da Roma, si sarebbe rifugiato nella Rocca. Nel 1090, il sito, con il nome di “ Castrum Montis Albani”, è sotto il dominio dei Conti Tuscolani, per passare poi sotto il dominio dei Frangipane con il nome di “ Roccam de Monte Cavo”. Durante il regno di papa Eugenio III (1145-1152) fu assegnata alla Chiesa. Da questo papa, che dopo il suo ritorno dalla Francia soggiornò nella Rocca, deriva l’attuale nome di Rocca di Papa, come fanno fede i documenti del tempo “…roccam quam vocant de Papa…”.
Aggrappate alla rupe sottostante la Fortezza sorsero rustiche casette, con viuzze e scalette tagliate nella roccia, costruite dai superstiti della distrutta Tuscolo nel 1191; questo primo insediamento umano si sviluppò ulteriormente con l’arrivo dei soldati di Ludovico il Bavaro nel 1328 e poi con lo stanziamento dei coloni e dai servi dei principi succedutisi nella dominazione della Rocca che si unirono ai nuclei abitativi originari, costituiti da pastori, boscaioli e carbonai.
Il dominio dell’area nel corso degli anni seguì le lotte dei grandi casati e della chiesa. Nel 1184 la Rocca passò nelle mani del Senato Romano, per essere poi recuperata da papa Lucio III che a tale scopo si servì dell’aiuto di Bertoldo Kuensberg, legato di Federico Barbarossa. Dopo la distruzione di Tuscolo nel 1191 la Chiesa assume il controllo assoluto di Rocca di Papa, che per tutto il secolo XIII rimase sotto la sua giurisdizione. Il “Castrum” subì una prima devastazione nel 1255, quando in esecuzione di alcune sentenze di Pietro Sumoroso, vicario di Carlo D’Angiò, fu consegnato nelle mani di Roma. Già da allora il castello doveva appartenere agli Annibaldi, ma notizie sicure del loro dominio non si hanno prima del XIV secolo. Nel 1328, quando Ludovico il Bavaro assediò la città, un presidio militare fu posto a guardia del castello e si pensa che ciò abbia dato origine al nome di “Bavaresi” che ancora oggi viene dato ai primi abitanti della Rocca. Alcune milizie Bavaresi si unirono agli abitanti del luogo, tracce della loro presenza restano nei colori, il bianco e l’azzurro del gonfalone comunale e nel nome del luogo abitato dalle milizie indicato come “Bavarese”. Sul finire del XIV secolo Rocca di Papa fu degli Orsini fin quando nel 1379 i Romani, dopo un lungo assedio, la conquistarono. Nel 1391 tornò agli Annibaldi che nel 1425 la vendettero ai Colonna. Nel 1541 nella controversia di Paolo III, la famiglia dei colonna perse tutti i suoi beni, l’insediamento capitolò e la fortezza fu distrutta da Pier Luigi Farnese. I Colonna dopo la morte di Paolo III recuperarono il loro feudo. A partire dal 1559 iniziò un lungo periodo di pace e Rocca di Papa fu governata da Marcantonio Colonna fino al 1584, che sancì i nuovi statuti, una serie di articoli atti a regolare la vita della comunità. Nei secoli successivi il paese restò in mano ai Colonna ad eccezione delle parentesi storiche del 1807 e del Maggio del 1855 quando la popolazione, costituita per lo più da carbonai e pastori, si ribellò alle gabelle imposte dai Colonna e proclamarono il Primo Maggio la Repubblica di Rocca di Papa, ma le Forze Pontificie in brevissimo tempo ripresero il controllo della situazione. La notizia ebbe una grande eco e fu seguita con grande attenzione anche fuori dei confini nazionali e dai giornali esteri. Parlarono dell’avvenimento anche la scrittrice George Sand ed il poeta romano Gioacchino Belli e il conte Augusto Liedekerke, ministro dei Paesi Bassi.
La storia recente di Rocca di Papa è stata segnata dai due conflitti mondiali, ed in particolare dai bombardamenti del 1944 , che colpirono la città il 14 Febbraio, il 26 marzo, il 25 maggio causando la morte di 74 persone e la distruzione del centro del paese.